Dalle Alpi alla Sicilia, la distribuzione sta percorrendo nuove vie, inaugurando o trasformando i punti vendita. A metà tra ipermercati aperti al pubblico e cash&carry riservati ai dettaglianti e all’ho.re.ca. – alberghi, ristoranti, bar, ecc. – cresce l’offerta di negozi che vendono sempre a prezzi bassi senza riservare le offerte a periodi di tempo limitati promozionati dai volantini. Una nuova forma di discount associata a packaging adatti sia alla crescente domanda dei single sia alle grandi quantità richieste dalle famiglie più numerose, dalle comunità, dai gruppi di acquisto e dall’ho.re.ca.
Per il consumatore muta anche il percorso, molto più libero di navigare fra gondole e banchi e il tempo che dedica alla spesa. Nel food l’offerta è sempre più self service con piccole eccezioni e ciò tende a velocizzare il passaggio nel punto vendita, accrescendo l’efficacia percepita. Code, per il momento, solo al banco cassa in attesa che la nuova tecnologia a radiofrequenza che consente il dialogo in sicurezza fra due dispositivi, la cosiddetta Nfc, possa accelerare anche il momento del pagamento attraverso il semplice tocco sull’applicazione del proprio smartphone. Al posto della moneta fisica decollano nuovi modelli di pagamento in mobilità, tutti tracciabili e molto più veloci, e l’Italia è fra i paesi che può utilizzare subito tali sistemi, visto che secondo il recente rapporto “The Mobile Consumer – A global snapshot” di Nielsen ben il 62% degli italiani dispone di uno smartphone e hanno una età compresa tra 35 e 64 anni.
Con questi nuovi esperimenti la distribuzione combatte il calo dei consumi degli italiani che per la Confcommercio è tornato ad essere quello di tredici anni fa. A marzo l’indicatore dei consumi rilevato dall’associazione dei commercianti è calato del 3,4% e il mondo dell’offerta commerciale cerca di correre ai ripari con soluzioni nuove e di lungo percorso. Proprio come quella di tenere ogni giorno i prezzi bassi.