Roma – “Non credo che partirà mai il Gran Premio di Roma e anche il business plan presenta delle incongruenze economiche. E il vero pericolo è che il fronte ambientalista che avanza coinvolgendo anche i lombardi potrà ostacolare lo svolgimento del Gran Premio d’Italia a Monza” dichiara Cesarino Monti, senatore leghista e da pilota amatoriale impegnato da sempre nella difesa dell’autodromo brianzolo. La gara automobilistica che produce reddito e distribuisce ricchezza sul territorio assieme ad altre manifestazioni motoristiche induce il Comune di Monza a richiedere annualmente una deroga alla legge nazionale che tutela dall’inquinamento acustico. Il vero problema per la Lega Nord è che la riflessione ambientalista sviluppata per il progetto dell’Eur possa estendersi anche all’autodromo italiano più famoso.
Cesarino Monti recentemente è stato chiamato in causa da Maurizio Flammini per un incontro avvenuto a febbraio scorso in cui a detta dell’ex pilota e promotore del progetto romano Monti non ha espresso perplessità. Era un incontro richiesto da Flammini per “farci cambiare opinione” sostiene il senatore il quale prosegue “eravamo in un ristorante torinese assieme al presidente e all’assessore allo sport della provincia di Monza e al sindaco e all’assessore allo sport del Comune di Monza e Flammini e il sindaco Alemanno ci hanno esposto il piano. Il mercoledì successivo non ho ritirato l’emendamento che in precedenza avevo presentato al Senato e che era contrario al progetto del Gran Premio all’Eur. Successivamente è stato dichiarato inammissibile dal presidente dell’aula anche se poi si è svolto un dibattito con sette interventi tra cui il mio che ribadiva le ragioni della contrarietà.”
“Purtroppo nessun leader politico è intervenuto per riflettere seriamente su questo masterplan e solo Bossi si è schierato apertamente e ripetutamente” prosegue l’indomito senatore leghista che vive a Lazzate, a pochi chilometri da Monza. Anche sulle sorti della recente risoluzione presentata da Ermete Realacci in commissione ambiente alla Camera Cesarino Monti esprime forti dubbi. “La richiesta al Governo di verificare l’affidabilità ambientale di un progetto passerà difficilmente in quanto la materia è di competenza locale, comunale” sostiene il senatore.
Eppure per Flammini ed Alemanno una via d’uscita la Lega Nord la individua. Si basa sull’ufficializzazione della proposta che il promotore ha fatto all’Aci di Milano e alla Sias, la società che gestisce la gara internazionale a Monza. Se Flammini garantisce l’acquisto del 30% in più della media dello sbigliettamento degli ultimi anni a Monza per inserirlo nei propri pacchetti di incoming e di hospitality da offrire in circuiti diversi dagli abituali spettatori dell’autodromo brianzolo e se al termine del 2016 rinuncia alla gara all’Eur la Lega Nord pare di capire potrebbe mutare opinione. Ma solo sulla base di garanzie certe e vincolanti sia per l’acquisto del 30% in più di biglietti, sia per lo sviluppo dell’indotto che per la rinuncia al Gran Premio di Roma alla fine dell’accordo con Bernie Ecclestone previsto nel 2016.
Condizioni secche e precise per una visione quale quella di Monti che si fonda sul principio per il quale “del sistema romano non mi fido”. Leghista fino in fondo e su Roma il pedale del freno non si allenta.
pubblicato sul quotidiano online “Affari Italiani”