Nel bilancio 2010 approvato qualche giorno fa dal Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo si parla poco di efficienza e di produttività confidando solo nella “redditività sostenibile”. I ricavi, cioè i proventi operativi netti, calano di quasi il 6% sul 2009 e i costi, gli oneri operativi, scendono di quasi il 2%. Nonostante l’utile diminuisca del 3,6% gli amministratori propongono di distribuire lo stesso dividendo del 2009. Quello che chiamano il “dividendo sostenibile” potrebbe apparire più che altro il “puntello” per la permanenza del vertice della banca.
Sul fronte dei guadagni, come per tutte le aziende di credito, il calo dei tassi euribor ha determinato il crollo degli interessi netti parzialmente sanati in primis dalle commissioni che provengono dal risparmio gestito e dai prodotti assicurativi. Dal lato dei costi il calo dell’1,8% proviene principalmente dal calo degli ammortamenti mentre nelle altre banche internazionali contengono i costi del personale e i costi operativi introducendo raffinati indici di efficienza e di produttività. Il rapporto costo/reddito della gestione tipica è pari al 56,3% in aumento del 2,4% rispetto l’anno precedente e riflette gli incrementi registrati in ben quattro aree del business. Solo nell’area Banca Fideuram si registra un risultato in miglioramento rispetto il 2009.
Similmente alle altre banche di origini italiane Intesa Sanpaolo cresce poco nella concessione dei nuovi crediti e molto di più nei crediti deteriorati. La raccolta di denaro, proveniente per la maggior parte dalle famiglie e dai singoli correntisti, è superiore agli impieghi concessi e ha favorito la realizzazione di una elevata liquidità e di una soddisfacente patrimonializzazione sia attuale che prospettica.
Dal 26 maggio gli azionisti passeranno dunque per la cassa a riscuotere i dividendi che l’Assemblea ordinaria avrà nel frattempo approvato. I vertici incasseranno la nuova fiducia che vale dodici mesi. Gli analisti e il mercato attendono il nuovo piano industriale del 5 aprile per trovare spiegazione al “dividendo sostenibile”.
pubblicato sul quotidiano online “Affari Italiani”