Nel mondo dell’industria alimentare c’è un canale distributivo di cui si parla poco ma che, se si analizzano i dati complessivi, presenta un appeal non indifferente. È il vending, il settore dei distributori automatici di alimenti che con oltre 820mila macchine vede l’Italia fra i paesi europei più attrezzati. Sono circa tremila le imprese del settore che movimentano annualmente un giro d’affari di poco superiore a 2 miliardi di euro. Una cifra ragguardevole che dimostra la forza di un vettore distributivo che, se opportunamente utilizzato, può sprigionare delle importanti potenzialità di sviluppo commerciale per l’industria italiana food & beverage.
Potenzialità accresciute anche grazie alle innovazioni tecnologiche delle nuove vending machine che consentono di veicolare informazioni complete sui prodotti offerti, sulle possibilità di mix realizzabili con le bevande, sui sistemi di pagamento e sui sistemi di sanificazione. Ma solo allorquando l’intero parco delle vending machine non richiederanno più digitalizzazione on site perchè dotate di comunicazione via App e di sistemi di pagamento senza contatto allora il comparto farà un grande salto di qualità assicurando sviluppo e fidelizzazione.
L’accesso diretto da parte dei consumatori attraverso l’App e il conseguente mobile payment consente di avere dati molto utili quali, ad esempio, le preferenze di consumo, gli ingredienti più richiesti, gli orari di acquisto, il circuito di pagamento, eccetera. Informazioni di grande importanza per l’intera filiera, dall’industria alimentare alle società che producono e gestiscono vending machine. In un contesto nel quale l’ecommerce è sempre più centrale nelle strategie del retail la concorrenza di un distributore, semmai sotto casa come riportato qui https://www.luigiesposito.it/la-spesa-nel-condominio/, aperto ogni ora del giorno e della notte, con un prodotto immediatamente disponibile e ben conservato, da scegliere e pagare sull’App, rappresenta una occasione da non trascurare.