Tra le numerose slide presentate da “The European House – Ambrosetti” durante la conferenza stampa ADM – l’Associazione della Distribuzione Moderna – di presentazione dell’imminente “Marca 2024” emerge la crescita della quota dei prodotti a marca del distributore, MDD, intorno al 31%, il che vuol dire che il peso dei prodotti a marca industriale nella moderna distribuzione organizzata è ancora molto forte. Nonostante il “trimestre antinflazione” voluto dal dinamico ministro Urso e da parte sua giustamente sostenuto da Federdistribuzione e nonostante la relativa imponente campagna di comunicazione non sembra che la MDD abbia raggiunto i traguardi attesi.
Un’ulteriore analisi riguarda la suddivisione dei prodotti a MDD tra primo prezzo (73,4%) e premium (18%). Se ne desume che l’industria, soprattutto quella più manageriale ed innovativa, sia indotta ad avvicinarsi sempre più allo sviluppo di prodotti premium che contengono maggiore marginalità unitaria mentre i retailer crescono ma presidiano l’area dei primi prezzi in cui la competizione sui costi è prevalente rispetto ad altre componenti. Saranno poi i volumi a regolare i profitti dei retailer.
Un dato che emerge con altrettanta imponenza è la necessità delle relazioni tra industria alimentare e retail visto che quasi 8 consumatori su 10 effettuano acquisti alimentari nei canali della Distribuzione moderna. E su questo punto Marca servirà anche a registrare la temperatura delle attuali relazioni.