Presentato a Salerno la nuova sezione dedicata all’Ortofrutta di “Cibus”. Si inizia con il Cibus Connecting Italy che si terrà dal 29 al 30 marzo 2023 a Parma e poi proseguirà in tutti gli appuntamenti del salone fieristico dedicato all’agroalimentare Made in Italy. Con “Cibus Fruit and Vegetable” i produttori ortofrutticoli avranno uno spazio dedicato in cui potranno incontrare direttamente i buyer e i retailer italiani ed internazionali.
La conferenza stampa si è tenuta a Salerno visto che la sua quota del 25% sull’intero pil italiano del comparto rappresenta una fetta importante dell’ortofrutta italiana.
Interessanti gli inviti rivolti ai produttori da Antonio Cellie, amministratore delegato Fiere di Parma, per essere maggiormente consapevoli del valore dell’intera filiera e da Nicola Calzolaro, direttore generale Federalimentare, per perseguire strategie di export più tenaci e costanti.
Ma è il presidente di Italia Ortofrutta, Gennaro Velardo, che attraversa tutti i principali nodi del settore ortofrutticolo italiano. Dalla riduzione dell’uso degli agrofarmaci, al cambiamento climatico, dall’incremento dei costi alla energica concorrenza spagnola.
A giugno la commissione Ue ha pubblicato la sua proposta di aggiornamento della normativa sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ai fini della Strategia Farm to Fork, che prevede la riduzione del 50% del consumo di agrofarmaci entro il 2030. Un duro colpo per l’intera agricoltura italiana che già soffre per i maggiori costi, in primis fertilizzanti, imballaggi e carburanti senza considerare il cambiamento climatico che implica polizze assicurative più esose. Un deciso incremento dei costi che incide ovviamente sui consumi, nel 2022 il calo nel consumo di frutta e verdura da parte degli italiani è al momento pari all’11% in quantità rispetto al 2021. Solamente la quarta gamma non avverte questi decrementi. L’attenzione degli operatori si sposta dunque sulle soluzioni di governo. La Spagna attraverso il suo governo sta investendo molto sull’agricoltura con numerose misure ad hoc mentre in Italia tutto ciò non accade. Il risultato è che le imprese spagnole stanno strappando quote di mercato non solo nel mondo ma anche nel nostro mercato nazionale. Gli operatori della filiera ortofrutta guardano con particolare attenzione al prossimo governo nella speranza che possa essere incisivo a Bruxelles nella difesa delle prerogative del comparto ed efficace nel Belpaese con il rilancio dell’intera agricoltura nazionale.
Sul piano fieristico verificheremo se Parma riesce a strappare appeal a Berlino e a Madrid. Sarebbe un bel sospiro di sollievo per un comparto, quello ortofrutticolo italiano, che dà lavoro ad oltre 440mila persone realizzando un fatturato di circa 15 miliardi annui tra fresco e trasformato.