Si celebra domani nell’affascinante Istanbul la Giornata mondiale della Pasta 2013. Tra le grandi cupole cristiane e le meravigliose moschee svetterà la valorizzazione della pasta. Un alimento gustoso, ricco di proprietà nutrizionali e di limitato impatto ambientale. Nel convegno pubblico, che riunisce produttori, nutrizionisti e opinion leader di tutto il mondo, si parlerà di frumento duro, la materia prima, e di consumi internazionali per finire con una sessione gastronomica curata dal noto chef Vedat Basaran, re della cucina ottomana e turca.
L’Italia con i suoi 3,3 milioni di tonnellate prodotte è il primo paese al mondo, seguono Usa con 2 milioni e a distanza, con produzioni nazionali intorno al milione di tonnellate, Brasile, Russia e Turchia. L’industria italiana della pasta è prima anche per capacità produttiva, consumo pro-capite (circa 26 kg annui) e quota di export.
E’ di 4,6 miliardi di euro annui il valore della produzione nazionale di pasta e di 1,9 miliardi di euro il valore del crescente export, ritenuto una vera e propria “valvola di crescita” dal presidente dei pastai Aidepi, Riccardo Felicetti (nella foto). Europa, in particolare Germania, Francia, Regno Unito e Usa i principali mercati di sbocco. In crescita le esportazioni di pasta Made in Italy in Ucraina, Russia, Giappone, Cina e India.
Eppure nonostante questi confortanti successi economici e culturali proseguono gli strascichi della polemica – la pasta fa ingrassare – sollevata dal Wall Street Journal. La migliore risposta arriverà domani dagli esperti dell’alimentazione che ancora una volta metteranno al centro della cultura salutistica proprio la dieta mediterranea.
pubblicato sul quotidiano online ”Affari Italiani”